C’è sempre un po’ di scetticismo intorno alla tecnologia dei veicoli autonomi. Anche se assistiamo a progressivi miglioramenti, per alcuni si tratta di una possibilità molto remota. Ma per i principali produttori di automobili non è così. Secondo loro, l’adozione di veicoli autonomi in futuro sarà inevitabile.

Sono ben 11 le previsioni sui veicoli autonomi raccolte da TechEmergence. Vediamo qual è la posizione delle più importanti case automobilistiche nei confronti di questa tecnologia.

 

1. General Motors

Nel 2016 General Motors spese 581 milioni di dollari per acquisire la startup Cruise Automation che si occupa di veicoli autonomi. Quest’anno GM ha annunciato la costruzione di una struttura di ricerca e sviluppo per Cruise Automation e la creazione di 1.100 posti di lavoro.

GM non ha fissato una specifica timeline per l’avvento dei veicoli autonomi, ma ha dichiarato di muoversi in modo molto aggressivo. Nel dicembre scorso, la CEO di GM Mary Barra scrisse: “Ci aspettiamo di essere il primo produttore di automobili ad alto volume per costruire veicoli completamente autonomi in un impianto di assemblaggio di massa.

Secondo GM, il futuro del mercato si concentrerà sulla mobilità come servizio. I veicoli autonomi dovranno essere programmati per operare in zone geografiche limitate.

 

2. Ford

Nel febbraio scorso Ford annunciò che avrebbe investito un miliardo di dollari nella società Argo che si occupa di intelligenza artificiale (IA). Una società che è stata creata dai precedenti leader di Google e Uber. Ford spera di combinare le sue competenze con quelle di Argo per sviluppare un “veicolo completamente autonomo” entro il 2021.

Il CEO di Ford Motor, Mark Fields, con veicolo completamente autonomo intende un veicolo senza acceleratore, senza volante e che non necessiti di controllo in un’area predefinita.

 

3. Honda

L’anno scorso, a dicembre, Honda ha annunciato di essere in contatto con Waymo, società che sviluppa tecnologie per veicoli autonomi.

L’obiettivo di Honda è avere veicoli autonomi almeno sulle autostrade entro il 2020. In quell’anno Tokyo ospiterà le Olimpiadi estive: il Giappone spera di sfruttare l’occasione come vetrina per la sua abilità tecnologica.

 

4. Toyota

Fino a poco tempo fa, Toyota era l’azienda che non scommetteva molto sui veicoli autonomi. Ma nel 2015 hanno fatto un grande investimento: 1 miliardo di dollari in cinque anni per sviluppare tecnologia robotica e IA adeguate. L’azienda spera di commercializzare i suoi prodotti nel 2020. Anche Toyota, quindi, spera di raggiungere la tappa in tempo per le Olimpiadi di Tokyo.

Gill Pratt, CEO del Toyota Research Institute, crede che “nessuno di noi nell’industria automobilistica o nell’IT è vicino nel raggiungere la vera autonomia di livello 5, non siamo neanche vicini“. Crede, tuttavia, che sia molto probabile che alcune aziende entro un decennio avranno veicoli autonomi di livello 4 operanti in settori specifici.

I livelli della guida autonoma da 0 a 5

 

5. Renault-Nissan

Con la nuova partnership targata Micrsosoft, Nissan-Renault spera di ingranare la marcia nello sviluppo di veicoli autonomi. Il suo piano è quello di lanciare 10 veicoli autonomi diversi entro il 2020.

Il CEO Carlos Ghosn ha dichiarato: “Sappiamo che l’autonomia è un elemento di grande interesse per i consumatori. Questa è il primo mattone – autostrada a una corsia. Poi si avranno autostrade a più corsie e poi si avrà la guida urbana. Tutte queste fasi arriveranno prima del 2020. […] Il 2020 per l’auto autonoma in contesti urbani, probabilmente il 2025 per l’auto senza conducente.”

 

6. Volvo

Secondo Volvo, i veicoli autonomi cambieranno sia l’industria del ride-sharing sia il mercato delle auto di lusso. L’anno scorso Volvo ha stipulato una joint venture di 300 milioni di dollari con Uber per sviluppare veicoli autonomi di nuova generazione. In sostanza, Volvo sta fornendo i veicoli per i test di auto-guida di Uber.

Il CEO di Volvo Hakan Samuelsson ha dichiarato: “È nostra ambizione avere un’auto che possa guidarsi autonomamente su autostrada entro il 2021“.

Volvo ha già adottato misure per evitare alcuni problemi di consumo e questioni legali che potrebbero rallentare lo sviluppo di veicoli autonomi. L’impegno dell’azienda svedese è davvero evidente. Infatti nel 2015 Volvo è divenuta la prima azienda automobilistica a promettersi di accettare la piena responsabilità ogni volta che una delle sue auto è in modalità autonoma.

 

7. Hyundai

Anche Hyundai sta lavorando sui veicoli autonomi, ma si sta concentrando più sull’accessibilità. L’azienda coreana vuole “sviluppare un proprio sistema operativo autonomo del veicolo, con l’obiettivo di utilizzare meno potere di calcolo. Ciò comporterà una piattaforma a basso costo che potrà essere installata nei futuri modelli Hyundai che il consumatore medio potrà permettersi.”

Byungyong Lei, ingegnere di Hyundai, ha affermato: “Stiamo puntando all’autostrada per il 2020 e alla guida urbana per il 2030.“. Per raggiungere questo obiettivo Hyundai ha investito 1,7 miliardi di dollari e assunto oltre 3.000 dipendenti.

 

8. Daimler

All’inizio di quest’anno, Daimler ha annunciato un accordo per introdurre i propri veicoli autonomi sulla piattaforma di guida di Uber nei prossimi anni.

Daimler ha anche annunciato un accordo con Bosch, uno dei maggiori fornitori di componenti di auto. L’obiettivo è quello di portare i veicoli autonomi di livello 4 e 5 in città “entro l’inizio del prossimo decennio”. Questo annuncio è arrivato meno di un mese dopo che Bosch ha annunciato la propria collaborazione con il produttore di chip Nvidia per sviluppare sistemi di guida autonoma.

Ola Källenius, il nuovo responsabile dello sviluppo di Daimler, prevede che la produzione commerciale su larga scala decollerà tra il 2020 e il 2025.

 

9. Fiat-Chrysler

L’anno scorso anche Fiat-Chrysler ha collaborato con Waymo per testare alcuni veicoli autonomi. Tale esperienza ha convinto il dirigente di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, che i veicoli autonomi non sono poi così lontani.

Marchionne pensa che potremo vedere i veicoli autonomi sulle strade entro cinque anni. Però non ha specificato se la Fiat-Chrysler sarà tra le aziende che riusciranno a raggiungere l’obiettivo in questo arco temporale.

 

10. BMW

L’anno scorso BMW ha annunciato una collaborazione con Intel e Mobileye per sviluppare vecoli autonomi. L’obiettivo è ottenere una “guida altamente e completamente automatizzata nella produzione di serie entro il 2021“.

Elmar Frickenstein, vicepresidente di BMW per la guida autonoma, ha dichiarato che entro il 2021 avranno veicoli autonomi di livello 3. Ma ha detto anche che entro quella data potrebbe essere possibile produrre veicoli driverless di livello 4 o 5. Molto dipenderà anche dalle norme regolamentari e dalle infrastrutture.

 

11. Tesla

Finora le previsioni erano basate su un periodo compreso tra i 5 e i 20 anni. Ma c’è chi è molto ottimista sotto questo punto di vista. Tesla, dall’anno scorso, si è assicurata che tutte le sue auto avessero l’hardware necessario per la guida autonoma, anche prima dello sviluppo del software.

Le auto di Tesla possiedono già un buon livello di autopilota. Ma nel gennaio scorso il CEO Elon Musk ha dichiarato che la guida completamente autonoma si distinguerà da quella dell’autopilota entro 3-6 mesi.

Musk prevede che entro la fine di quest’anno una Tesla sarà in grado di guidare da Los Angeles a New York senza che una persona metta le mani sul volante. Ambizioso, vero?

 

Tra ottimismo e scetticismo

Nel complesso, dunque, l’industria automobilistica prevede un numero significativo di vetture con una certa capacità di auto-guida entro i primi anni del 2020. La maggior parte di questi primi veicoli autonomi saranno di lusso o di tipo commerciale.

Sono previsioni abbastanza ottimistiche e le ragioni sono diverse. Spesso queste dichiarazioni sono il frutto dell’orgoglio nazionale o aziendale. Altre volte hanno il fine di catturare l’attenzione dei media e degli investitori.

Chi invece pone un freno a questo entusiasmo fa riferimento alle normative che dovranno essere stabilite nei prossimi anni. La preoccupazione più grande è quella della responsabilità in caso di incidenti. Una società automobilistica non sarebbe propensa a produrre veicoli autonomi se non esistessero regolamenti o se andassero incontro a responsabilità legali troppo rischiose.

Un altro punto interrogativo è l’associata evoluzione delle infrastrutture. Se vogliamo veicoli autonomi sulle strade, dobbiamo fare in modo che queste siano tecnologicamente adeguate. Questo discorso diventa ancora più complesso se proiettato in ottica di contesti cittadini dove si aggiunge anche il traffico pedonale. A tal proposito ti consiglio un’altra lettura: 8 previsioni sul futuro dei veicoli autonomi e le città.

Infine, bisogna considerare la differenza delle risorse a disposizione dei paesi e delle città e la protezione dei dati. Nessuno guiderà veicoli autonomi con deboli sistemi di sicurezza che potranno mettere a rischio la propria vita e la propria privacy.

Insomma, di sicuro l’adozione su larga scala di veicoli autonomi non avverrà da un momento all’altro. Magari Elon Musk non sarà d’accordo, ma vediamo cosa succederà entro la fine di quest’anno.

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Immagine copertina: Flickr

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