Nel mese di agosto, a New York, c’è stata una conferenza sul potenziamento umano davvero originale. Era intitolata Human by Design. Sono intervenuti diversi esperti che hanno esplorato l’intersezione tra umano e tecnologia e le implicazioni etiche che ne derivano.
Gli obiettivi della conferenza
Human by Design è nata grazie alla collaborazione tra l’unità Courageous della CNN e la società sviluppatrice Square Enix. Non è un caso il supporto di quest’ultima. Il 23 agosto, infatti, ha pubblicato “Deus Ex: Mankind Divided“. Si tratta di un videogioco d’azione e di ruolo incentrato sulla tematica del potenziamento umano tramite tecnologie.
Gli obiettivi della conferenza erano due.
- Riunire esperti per discutere cosa significa e cosa significherà essere umani.
- Creare un quadro etico (Ethical Framework) che possa fornire le linee guida sul potenziamento umano.
Le discussioni vertevano su diverse domande. Il potenziamento è un diritto umano? Chi dovrebbe decidere le procedure di potenziamento, i singoli individui o i medici? Quali saranno i progressi della medicina e della tecnologia tra 10 anni?
Sul sito di Human by Design puoi trovare informazioni generali sulla conferenza e sugli esperti.
Trovi anche il documento sul quadro etico redatto in modo indipendente dagli autori. Contiene un riassunto delle discussioni e dei suggerimenti per affrontare al meglio le implicazioni del futuro potenziamento umano.
Il documento fornisce informazioni importanti. Nell’introduzione troviamo un richiamo alla consapevolezza.
“È nostra responsabilità creare un dibattito pubblico aperto sulle implicazioni etiche della tecnologia che modellerà il significato di essere umano nel futuro prossimo e lontano.“.
Il progresso tecnologico avanza in modo costante. Oggi creiamo protesi bioniche, chip impiantabili nel cervello, sistemi incorporati di monitoraggio della salute. Domani perfezioneremo tutto ciò e svilupperemo altre tecnologie che entreranno in relazione intima con il nostro corpo.
Ma il potenziamento deve e dovrà essere sempre un’azione volontaria. Soprattutto quando avremo a che fare con tecnologie avanzate come l’incremento sensoriale e la modificazione genetica. Lì nasceranno questioni etiche che dovranno essere riconosciute e discusse.
Le conseguenze del potenziamento umano si rifletteranno non solo sull’individuo, ma anche sulla società. In futuro coloro che avranno accesso, potere e risorse guadagneranno molto dall’alterazione delle loro capacità aumentate. Ma coloro che non potranno permetterselo? Ci saranno disuguaglianze tali da compromettere la convivenza civile? Questo è uno dei punti essenziali su cui bisognerà discutere.
C’è anche una distinzione tecnica che dovrà essere approfondita. Sarà difficile separare gli interventi terapeutici da quelli di miglioramento. I primi saranno interventi per la tutela della salute. Andranno quindi regolamentati dal punto di vista sanitario e governativo. I secondi riguarderanno invece scelte individuali non derivate da necessità. Anche questi andranno regolamentati, ma in maniera diversa. Potremmo semplificare il tutto considerando che gli interventi potranno essere di tipo pubblico, privato e governativo.
Il quadro etico per il potenziamento umano sarà di aiuto nella ricerca di questi problemi etici e delle loro soluzioni. Le sue linee guida interessano innanzitutto coloro che per primi dovranno fare i conti con queste tecnologie. Medici, inventori, produttori e legislatori. E poi ci saranno i pazienti. Si spera che a quel punto avremo risolto le questioni più complicate.
Ma cosa più importante: “questo quadro etico è stato progettato per favorire forme democratiche di discussione“.
I princìpi etici del potenziamento umano
Il quadro etico per il potenziamento umano nato grazie alla conferenza Human by Design illustra 4 princìpi etici fondamentali.
- Promuovere libertà e responsabilità: sviluppare politiche eque e un’intelligente regolamentazione delle tecnologie di potenziamento.
- Promuovere la beneficenza pubblica: riconoscere la complessità del potenziamento e integrare la complessità nel discorso sulle decisioni etiche. Minimizzare i disagi sociali.
- Promuovere una gestione responsabile: creare risorse educative per il pubblico e per coloro che sono interessati nel discutere il potenziamento umano. Comprendere i diritti e gli obblighi della comunità del potenziamento. Adottare princìpi etici per il comportamento e la ricerca.
- Promuovere la giustizia: promuovere l’onestà e l’equità per tutti. Salvaguardare l’autonomia degli individui.
Promuovere libertà e responsabilità significa che dovremo essere liberi di perseguire il potenziamento. Il limite è nelle conseguenze sociali delle nostre scelte. Cioè dovremo giustamente evitare di fare del male agli altri. “La decisione di alterare il nostro corpo in modo vantaggioso potrebbe essere svantaggioso per altri“. Ciò dovrà essere sempre preso in considerazione. Dovrà esserci un regolamento equilibrato e flessibile. Il rischio è che la tecnologia aumenti la disparità e le disuguaglianze tra le persone.
“La beneficenza pubblica è l’obbligo morale di agire in modi socialmente responsabili“. Significa avere rispetto reciproco e ridurre al minimo i danni sociali. Questo ci permetterà di avere accesso immediato agli strumenti per raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni.
Bisognerà però considerare il contesto individuale, sociale e specifico del potenziamento. Come ho accennato prima, sarà necessario fare delle distinzioni. Intervento terapeutico o di miglioramento? Settore pubblico oppure, ad esempio, settore militare? Intervento temporaneo o permanente?
In generale, dovremo ridurre al minimo le forme di disgregazione sociale. L’accesso limitato a gruppi specifici, ad esempio, potrebbe causare malcontento e disordini. Sarà necessario condurre studi predittivi per calcolare i benefici e gli svantaggi derivanti dallo sviluppo di precise tecnologie di potenziamento umano. Così sarà più facile prendere decisioni che ci permetteranno di vivere in modo sicuro, pacifico ed equo.
Chi prenderà decisioni nel campo del potenziamento umano avrà una grandissima responsabilità. Coloro che decideranno dovranno considerare anche quelli che avranno meno voce in capitolo. Ovvero i bambini, gli anziani, i malati, gli indigenti.
Sarà indispensabile creare programmi educativi per informare il pubblico sulle implicazioni del potenziamento umano. Altrettanto importante sarà incoraggiare le persone e le comunità a fare ricerche pubbliche e private in modo sicuro e responsabile. Avremo il dovere di seguire un preciso codice etico per la ricerca e per il comportamento.
Il benessere di un individuo non dovrà mai essere preferito a quello di un altro. Il finanziamento, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie dovranno garantire un accesso equo e una distribuzione diffusa dei benefici. La promozione della giustizia nel rispetto della dignità umana sarà fondamentale. Tutti dovremo ricevere una forma di trattamento etico di fronte alle diverse forme di potenziamento.
Una premessa e una speranza per il futuro
Il documento del quadro etico sul potenziamento umano si conclude con una premessa e una speranza.
La premessa è che sarà molto difficile fornire una guida ampia e specifica sugli aspetti delle tecnologie di potenziamento. Esistono diversi settori e diverse applicazioni: ingegneria genetica, robotica, intelligenza artificiale, dispositivi incorporabili e così via. Per promuovere un senso di iniziativa privata e rafforzare la responsabilità pubblica, il dibattito sul potenziamento umano deve iniziare subito.
La speranza è che questo quadro etico possa stimolare discussioni sulle questioni etiche che daranno forma al nostro futuro.
Bisogna discuterne
I princìpi del quadro etico proposto dagli esperti sono condivisibili. E soprattutto sono chiari. Hanno dei punti in comune con il movimento del Transumanesimo.
Fondamentale è l’invito a una discussione pubblica. Il potenziamento umano non deve interessare solo le comunità scientifiche. Magari possiamo partire da lì, ma la discussione dovrà coinvolgere anche il pubblico. Gli scienziati discuteranno degli aspetti tecnici ed etici di queste tecnologie. Ma per comprenderne benefici e rischi avranno bisogno di conoscere anche l’opinione pubblica.
Per quanto riguarda la raccolta di pareri su questioni del genere, forse di recente abbiamo fatto un passo avanti. Un sondaggio sulle tecnologie del 2036, ad esempio, ha mostrato dati molto interessanti. Gran parte degli americani intervistati non è riuscita ad immaginare intelligenze artificiali che guidano aziende. Ma ha ritenuto probabile che tra 20 anni cloneremo il primo essere umano.
Un altro sondaggio ha mostrato come una parte di americani tema i chip impiantabili nel cervello e l’editing genetico. Queste sono tecnologie che hanno a che fare con il potenziamento umano. Conoscere le paure e le motivazioni che le alimentano può aiutare tecnici e scienziati a fare meglio il loro lavoro. E in generale può spingere tutti a riflettere sulle conseguenze dell’uso di certe tecnologie e sugli aspetti etici.
Le scuole e le università avranno un ruolo fondamentale nello stimolare gli studenti ad avere un approccio critico. Perché gli studenti saranno gli ingegneri, i roboticisti, gli sviluppatori, i medici che in futuro dovranno affrontare anche altri ostacoli. Se saranno preparati, sarà più facile vincere le prossime sfide.
Magari se ci fossero più incontri e conferenze come Human by Design non sarebbe male. Incontri open, trasparenti e accessibili. Così il dibattito si allarga e coinvolge un numero maggiore di persone in tutto il mondo. E la discussione potrà proseguire oltre ed essere arricchita attraverso blog, forum, piattaforme e così via.
La conferenza Human by Design la puoi trovare su YouTube. L’ho messa qui sotto. Certo, con i sottotitoli in italiano o in inglese sarebbe stato meglio. Ma chissà, forse li aggiungeranno in seguito.
Comunque, consiglio di vederla. Ad ogni panel ci sono state discussioni interessanti. Gli esperti hanno parlato delle tecnologie dal punto di vista tecnico, etico e sociale. Hanno confrontato le loro idee e condiviso la loro visione del futuro.
Tutti sono d’accordo su una cosa: bisogna diffondere il dibattito e la conoscenza sulle tecnologie esponenziali.