Tecnologie indossabili, ingeribili, incorporabili. Siamo solo all’inizio. I dispositivi digitali del futuro saranno sempre più piccoli e saranno sempre più integrati nel nostro corpo, se vorremo. Ci aiuteranno a monitorare la nostra salute, a farci accedere a luoghi e strumenti (microchip sotto pelle) e a renderci la vita più semplice. O almeno così sarebbe in parte. Perché ogni dispositivo connesso è un dispositivo violabile. E cosa succederebbe se un hacker violasse un dispositivo innestato nel corpo di un altro individuo? L’esperto di crimine informatico Marc Goodman ci descrive uno scenario di questo tipo in un intervento per Big Think.

Un malintenzionato, (forse sarebbe più corretto dire cracker e non hacker), potrebbe accedere a tutti i nostri dati personali o procurarci del dolore. A quale scopo? A volte anche solo per divertimento, purtroppo. Marc Goodman racconta un episodio a riguardo. Di seguito trovi il video e la trascrizione del suo intervento.

I rischi delle tecnologie digitali impiantabili nel corpo

 

“Un’intera categoria di dispositivi medici è un sottoinsieme dell’Internet delle Cose. Abbiamo tecnologie indossabili, cose come il Fitbit. Abbiamo tecnologie incorporabili. Abbiamo tecnologie impiantabili. Pompe per il diabete, per esempio. Defibrillatori nei nostri petti attivati tramite internet. Anche defibrillatori impiantabili, pacemaker e cose simili. Abbiamo l’interfaccia cervello-computer. E ora stiamo anche creando pillole che sono attivabili tramite internet, in modo da poterne ingoiare una che va nello stomaco. Il computer della pillola è alimentato dall’acido del vostro stomaco e può controllare il rilascio della medicina, quanta medicina viene rilasciata nel corso del tempo.

Quindi stiamo diventando lentamente, ma sicuramente cyborg. So che sembra fantascienza ma, se ci pensate, gran parte delle persone sono in giro con il loro cellulare nella loro tasca o in mano 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Quando le persone vanno a dormire lo mettono sul loro comodino. Così, lentamente ma inesorabilmente, i computer stanno in parte sostituendo le nostre abilità cognitive. Quando ero più giovane, conoscevo a memoria i numeri di cellulare di tutti i miei amici perché non c’erano cellulari con tutte queste piccole rubriche.

Oggi scarichiamo quei dati nel nostro cellulare e possiamo farne richiesta. Lo stesso con la nostra rubrica e cose simili. Così il cellulare, anche se attualmente è al di fuori del nostro corpo, è come il primo passo per diventare teoricamente dei cyborg. Il prossimo passo, ovviamente, sarà impiantare questi dispositivi dentro di noi. Ci sono persone, diversi ricercatori, tra cui uno di Cambridge nel Regno Unito, che hanno impiantato chip RFID sotto la loro pelle per anni. Queste persone sono chiamate modificatori del corpo [body modders] e useranno i chip RFID per aprire la porta di sicurezza nel loro ufficio, per pagare beni e servizi. Si può fare anche ora, in realtà. Quindi c’è un intero movimento di persone abbastanza interessate.

È un qualcosa di alternativo oggi. È una sorta di prossima generazione del piercing. C’è un’intera comunità sul piercing e sul tatuaggio. E la sua prossima generazione impianterà questi dispositivi informatici nella nostra pelle, sotto la nostra pelle, che ci darà nuove forme di sensi. Per esempio i magneti. Un intero movimento di persone mette i magneti sotto la loro pelle e ora hanno creato un sesto senso che il resto di noi non possiede, cioè possono davvero esplorare il magnetismo nel nostro ambiente. Quindi, per gli altri computer che inseriremo [dentro di noi] non c’è alcuna esenzione speciale per dispositivi medici che li renda inviolabili. Infatti i dispositivi medici sono completamente violabili.

Tornando indietro di 4 o 5 anni, è stato dimostrato dall’University of Massachusetts ad Amherst che il pacemaker Medtronic, il defibrillatore automatico, è violabile: da remoto si poteva procedere e mandare una scossa al cuore di qualcuno – al cuore perfettamente funzionante di qualcuno. Una scossa che potrebbe mandare in arresto cardiaco un cuore ben funzionante.

Le conferenze di Defcon e Black Cat sono conferenze di hacker che si tengono a Las Vegas. Abbiamo avuto hacker sul palco che hanno sfruttato questi dispositivi. Uno fatto magnificamente con un Bluetooth, in sostanza un estensore di Bluetooth che potrebbe permettere a qualcuno di trovare persone con pompe per il diabete situate a poche centinaia di piedi di distanza. Sono pompe inserite nei loro corpi che forniscono insulina nel corpo umano con una frequenza molto controllata. E con questo Bluetooth si potrebbe prendere la quantità di insulina di una settimana e rilasciarla in un’ora, provocando un coma diabetico e quindi la morte.

Quindi questi strumenti chiaramente salveranno centinaia di migliaia di vite. Oggi negli Stati Uniti e in tutto il mondo ci sono centinaia di migliaia di dispositivi medici impiantabili negli esseri umani. Il numero crescerà esponenzialmente quando diventeranno più potenti. Le interfacce cervello-computer, i computer come gli impianti cocleari sono in crescita.

Ai vecchi tempi, se avessi avuto problemi di udito avrebbero creato una sorta di apparecchio acustico da inserire nel tuo orecchio. Ora davvero si può attaccare una periferica al cranio e collegarla al nervo acustico direttamente nel cervello. Cioè, c’è un’interfaccia tra un computer sul tuo corpo e il tuo cervello attraverso il nervo uditivo. Ed è controllato sempre tramite Bluetooth.

Perciò pensaci. Le violazioni tramite Bluetooth sono incredibilmente facili da effettuare. Ci sono molti, molti exploit conosciuti. Puoi scaricare app che farà exploit via Bluetooth. E quindi se qualcuno porta questo tipo di apparecchiatura acustica potrei sovvertirla. Potrei creare suoni e rumori nel loro nervo acustico che nessun altro potrebbe sentire tramite attacco informatico. Potrei farli sentire come se stessero impazzendo. Si possono fare tanti tipi diversi di cose terribili.

E si potrebbe pensare: perché qualcuno farebbe questo? Solo una persona veramente malata lo farebbe. E mi dispiace dire che in questo mondo ci sono persone di questo tipo che lo farebbero.

Torniamo 5 o 6 anni indietro per un caso della National Epilepsy Foundation che cito nel libro. Per le persone che non ne sono a conoscenza, gli epilettici devono proteggere loro stessi dalle improvvise luci luminose lampeggianti che possono causare crisi epilettiche. E qualcuno, 5 o 6 anni fa, ha hackerato il sito web della National Epilepsy Foundation, quindi quando gli epilettici andavano sul loro sito per delle informazioni, invece di vedere la pagina web della National Epilepsy Foundation hanno visto un mucchio di codice flash lampeggiare, lampeggiare, lampeggiare molto velocemente nei loro occhi. E sono stati registrati diversi casi di crisi epilettiche come risultato dell’attacco informatico. Quindi, sfortunatamente ci sono alcune persone in questo mondo che fanno cose del genere e fanno del male agli altri solo per divertimento.”


Questo breve intervento di Marc Goodman è molto interessante. Sostiene che stiamo per diventare dei cyborg: questo però non dovrebbe sorprenderci, visto che da tempo costruiamo tecnologie elettroniche che vengono impiantate nel nostro corpo. L’esempio più classico è il pacemaker, quindi in teoria qualcuno di noi potrebbe essere già un cyborg. Tra l’altro, Marc Goodman non è l’unico esperto a pensarla in questo modo: Chris Hables Gray sostiene che i cyborg sono ovunque. Insomma, sembra che in futuro saremo sempre più propensi a far inserire tecnologie digitali nel nostro corpo per potenziare le nostre capacità. Ma come ha sottolineato Marc Goodman, in realtà non è tutto rose e fiori.

Il problema è che ogni dispositivo connesso a internet può essere hackerato. Questa volta Marc Goodman non si è soffermato sull’aspetto dei dati personali. Su è soffermato sul pericolo di un attacco informatico che provocherebbe danni alla nostra salute. L’episodio del sito web per epilettici è un esempio molto chiaro. Anche io mi chiedevo per quale motivo una persona farebbe una cattiveria del genere. La risposta è più facile di quanto possiamo pensare: nel mondo ci sono esseri umani stupidi. Immagina un’arma del genere adottata per fare delle minacce: è quasi come avere una pistola puntata alla tempia.

Dobbiamo considerare anche l’altro lato della medaglia di queste nuove tecnologie. Ci renderanno la vita più semplice, ma solo se saranno abbastanza sicure. Molto facile a parole, ma con volontà, impegno, dedizione potremo sviluppare dispositivi molto sicuri. O che almeno potranno segnalarci immediatamente la presenza di una minaccia informatica. A volte ci vorrebbe anche un po’ di sano ottimismo, come lo stesso Marc Goodman ha detto in un’intervista sul futuro dell’Internet delle Cose e dell’intelligenza artificiale:

Credo nel mio cuore che ci sono molte, molte persone più buone in questo mondo rispetto alle persone cattive. Se quella comunità si riunisce e inizia il suo lavoro sui rischi della tecnologia, non c’è motivo per il quale non possiamo mitigarle notevolmente.
 
Ma quel futuro migliore non arriverà da noi come per magia.
 
Ci sono due gruppi di forze che tirano sul futuro della tecnologia, quelli che la vogliono sfruttare per il bene più grande e quelli che la vogliono sfruttare a proprio vantaggio a scapito di ogni altra persona. Come sarà il futuro dipenderà da quale parte è più interessata e quale può sfruttare la folla più grande.
 
Non c’è motivo per cui non possiamo risolvere questo problema. Non ci resta che fare attenzione.

 

Ha ragione: progresso non significa solo costruire tecnologie più precise e performanti, ma anche migliorare la qualità della nostra vita. Il digitale non è un mondo a parte, un mondo al di fuori di noi. Ciò che facciamo nel mondo digitale non per forza rimane solo nel mondo digitale. Ciò sarà ancora più evidente quando e se queste tecnologie saranno connesse con noi in modo più intimo.

Sei d’accordo con quanto sostiene Marc Goodman?

Fonte: Big Think

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