Negli ultimi anni, lo sviluppo guidato dall’industria dell’elettronica ha causato il calo dei prezzi dei droni e di conseguenza ne ha aumentato l’accessibilità. Ora tutti possiamo usare dei droni e con i futuri progressi della tecnologia questi verranno resi più “intelligenti”, affidabili ed economici. L’ex direttore di Wired USA, autore e CEO della 3D Robotics Chris Anderson ha condiviso quelle che per lui sono le innovazioni recenti nel settore dei droni e quelle che probabilmente arriveranno in futuro.

 

Le innovazioni dei droni più recenti

Tra il 2012 e il 2015 ci sono state delle svolte molto importanti nel campo dei droni. Chris Anderson ha elencato 5 innovazioni che hanno trasformato i droni e il loro utilizzo.

1. I droni sono arrivati nelle imprese per le costruzioni, il petrolio, il gas e l’agricoltura.

Per quanto riguarda l’uso di droni, c’è stato uno slittamento evidente: dall’area del governo a quella destinata al consumo, fino ad arrivare a quella commerciale. Durante la fase per i consumatori, i droni sono stati considerati dei giocattoli, dei passatempo. Ma di recente abbiamo compreso che questi droni possono essere utili per diversi scopi. Abbiamo iniziato a considerarli come dei “sensori nel cielo”.

È quasi come se ci fossimo dimenticati del drone“, ha detto Anderson. “Ora connettiamo solo un sensore al cloud e quel sensore è in aria. È sotto i satelliti e sopra la veduta della strada.”. Ora i droni sono utilizzati nel settore immobiliare, nell’agricoltura di precisione, nelle imprese di costruzione, del petrolio e del gas.

2. I droni per i consumatori collegati al cloud possono compiere calcoli distribuiti, eseguire app dal drone, dal cellulare e dal cloud contemporaneamente.

Con i droni di oggi hai la connettività, hai il cloud e se progetti correttamente il sistema, il drone è giusto un’estensione di Internet.“. Quando l’attività computazionale è distribuita tra questi 3 elementi (il drone, il cloud e internet) si ottiene una piattaforma molto potente che può fare tantissime cose in modo intelligente.

3. I potenti processori di Linux arrivano anche per i droni che costano meno di 1.000 dollari.

Tecnologia più potente e prezzi meno alti. Col trascorrere del tempo andrà sempre più in questo modo. Lo sostiene anche Anderson: “I droni sono piattaforme di calcolo molto potenti. Ora hanno la tecnologia di visione artificiale integrata e basata su Linux. Sembrano giocattoli (e puoi usarli come giocattoli), ma sono davvero piattaforme volanti di intelligenza artificiale, e questo è solo l’inizio. Al momento arriviamo a 1 gigaheartz ma, con queste tecnologie convergenti, arriveremo a DSP e GPU multicore, multi-gigaheartz, e saranno venduti per meno di un migliaio di dollari.“.

4. I consorzi dell’industria (ad esempio Dronecode) emergono per costruire un mucchio di software open source e norme sulla direzione dei droni non guidati dalle forze armate.

Da alcuni anni sono nati dei consorzi che si sono impegnati a portare avanti la costruzione della tecnologia per i droni e ad instaurare delle collaborazioni. Ed è sorprendente, non solo perché stanno partecipando molte persone, ma anche perché il settore sta diventando sempre più interdisciplinare.

Anderson spiega: “Abbiamo la parte del computer; abbiamo la parte della visione artificiale; abbiamo la parte dell’intelligenza artificiale; abbiamo la parte del cloud; abbiamo la parte delle applicazioni. Nessuna compagnia o industria conosce tutte le potenziali applicazioni.“.

5. I prezzi per i droni autonomi guidati dal GPS cadono del 50%.

Il prezzo dei droni sta calando rapidamente. Dieci anni fa, i droni erano strumenti militari da milioni di dollari. Oggi, invece, si possono trovare anche nei negozi al dettaglio: “Costavano 1.500 dollari e ora 500 dollari, e presto arriveranno a 50 dollari, anche con migliore tecnologia integrata. Il calo dei prezzi nel settore è sbalorditivo.“. Un calo dei prezzi che spingerà aziende e persone comuni ad affidarsi sempre più ai droni per le loro attività. Se la tendenza sarà davvero questa, cosa ci aspetterà in futuro?

 

Le innovazioni future dei droni

Qui invece ci sono le 5 innovazioni future che vedremo nei prossimi 3 anni secondo Chris Anderson. Innovazioni che porteranno a grandi opportunità di business. Vediamole.

1. I droni si baseranno sulla tecnologia d’avanguardia per smartphone (piattaforma Qualcomm Snapdragon).

L’industria dei droni sta sfruttando miliardi di dollari di investimenti per realizzare questo obiettivo. Stiamo adottando hardware sofisticato e software open source per superare le prestazioni degli strumenti militari in modo più veloce e più economico.

Secondo Anderson, “fondamentalmente vedremo prestazioni da supercomputer in dispositivi di livello dei giocattoli, così come lo stiamo già vedendo con gli smartphone“. In sostanza, l’efficienza di calcolo dei droni sarà molto più elevata nonostante il fatto che le componente elettroniche diventeranno sempre più piccole.

2. La visione artificiale, il sistema sense-and-avoid e il tracciamento ottico diventeranno standard nei droni di consumo.

Attualmente i droni sono pilotati da remoto o hanno un sistema di volo autonomo basato sul GPS. Il prossimo passo sarà di renderli completamente autonomi. Chris Anderson spiega: “I droni avranno bisogno di occhi. Sensori come il radar, il lidar, la visione stereoscopica, il sonar, e avranno bisogno di usarli per evitare autonomamente gli ostacoli e volare. È consapevolezza ambientale ed è necessaria per percorrere con sicurezza mondi che non hanno mai esplorato.“.

Difficile immaginare droni del tutto autonomi nel contesto attuale, soprattutto considerando l’aspetto legale. Ma non sembra essere un ostacolo insormontabile: “Alla fine, i dati provenienti dai droni convinceranno i regolatori che [i droni] sono più sicuri dell’avere un pilota.“. Un discorso che possiamo paragonare a quello dei veicoli automatizzati.

Chris Anderson
Chris Anderson con un drone – Fonte: Flickr

3. Le principali società di software integreranno i dati dei droni nelle offerte di base, rendendo la “cattura della realtà” una tendenza.

È davvero difficile digitalizzare il mondo fisico. I satelliti sono troppo in alto, e 2/3 del pianeta sono coperti da nuvole in qualsiasi punto nel tempo. Street View è limitato alla strada. Il modo in cui digitalizzeremo il pianeta sarà mettendo dei sensori sui droni, con accesso al cielo ovunque e in ogni momento.“.

Se la previsione di Anderson si rivelerà corretta, avremo interi sistemi che si baseranno sui big data: ogni cosa che varrà la pena di essere analizzata, verrà tracciata e monitorata con costanza. Ti sembra un po’ preoccupante? In parte lo è. Dipende da cosa vorremo tracciare e se verrà messa a rischio la nostra privacy.

4. I droni supereranno i satelliti in quantità di dati raccolti e utilizzati.

Questo è molto chiaro. Chris Anderson ha detto: “Credo che vedremo i droni diventare il modo principale con cui digitalizzeremo il pianeta dall’aria. I satelliti diventeranno complementari, copriranno grandi aree ma a una risoluzione più bassa.“.

5. I droni diventeranno come il Wi-Fi.

Secondo Anderson, “in futuro, quando i droni diventeranno abbastanza piccoli, con bassa energia cinetica, e abbastanza intelligenti, credo che la FAA [Federal Aviation Administration] li regolerà come il Wi-Fi. Vogliamo che la FAA crei una sorta di recinto a ‘spettro libero’ per consentire un’enorme quantità di innovazione.“.

Negli USA la discussione sulla regolamentazione dei droni è iniziata da tempo e lentamente si stanno ottenendo alcuni risultati. L’ultima novità proveniente dalla FAA, infatti, è l’intenzione di consentire operazioni con i droni a pilotaggio remoto che pesino al massimo 2 kg. L’iter è lungo ma, come sostiene Chris Anderson, con il progresso della tecnologia forse un giorno riusciremo a garantire totale sicurezza anche per le future attività con i droni.

Fonte: singularityhub

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