Sono trascorsi 5 anni dal disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi a seguito del terremoto e maremoto del Tōhoku. Dopo che il direttore della centrale nucleare ha dichiarato che la situazione era fuori controllo e dopo l’impiego di scarsa tecnologia, finalmente sembra essere stata trovata una soluzione più efficace per ripulire l’area contaminata. Si tratta un robot sviluppato dalla società giapponese Toshiba. Potrà iniziare a svolgere il suo lavoro di smantellamento a partire dal 2017.
Il robot
Toshiba, responsabile anche della costruzione della centrale di Fukushima, ora sta lavorando a un robot che sarà in grado di rimuovere 566 barre di combustibile nucleare presenti nel reattore 3 dell’impianto 1. Un robot sembra essere orma l’unica soluzione plausibile considerando che i livelli di radiazione sono ancora troppo alti per gli operatori umani. L’obiettivo della società che gestisce l’impianto, la Tokyo Electric Power Co (TEPCO), è quello di ridurre il livello di produzione di radiazioni del terzo reattore da 3 a 1 millisievert all’ora.
Circa un mese fa, Toshiba ha presentato al pubblico il robot controllabile da remoto. È stato progettato per sedersi sulla superficie della vasca di raffreddamento del reattore. È composto da due braccia che possono sollevare e sminuzzare le barre di combustibile. Di un ulteriore braccio per raccogliere altri detriti nell’acqua. E possiede diverse videocamere che consentiranno agli operatori di controllarlo meglio avendo a disposizione diverse angolazioni di visuale.
Sarà la volta buona?
Non è la prima volta che per cercare di risolvere il problema della centrale nucleare di Fukushima ci si affida a dei robot. Uno dei primi robot ad essere adottati nell’area è stato TALON. Proveniente dall’ambito militare, è stato modificato con sensori, videocamere digitali e GPS per monitorare i livelli di radiazioni nell’impianto. Per lo stesso scopo furono inviati anche dei packbot e un robot quadrupede nei vari reattori. Quest’ultimo era in grado di attraversare zone accidentate e contaminate a una velocità 9km/h e di salire e scendere le scale. Un altro robot era collegato sulla sua parte superiore: il suo compito era esplorare luoghi più stretti.
Ecco TALON:
E questo è il robot quadrupede insieme al suo “compagno” esploratore:
Per ispezionare meglio i reattori è stato utilizzato anche un drone che ha fornito tutte le informazioni essenziali sul livello di radiazioni e sulle condizioni dei reattori. In totale, la TEPCO ha adottato 16 robot per cercare di capire meglio la situazione del’impianto nucleare. Fino ad ora sono state effettuate perlopiù operazioni di raccolta dati e monitoraggio. Con l’ultimo robot di Toshiba si spera di passare all’azione quanto prima. La sua applicazione non risolverà definitivamente il problema delle radiazioni. Ma potrebbe comunque abbassare il loro livello e diminuirne la pericolosità per la salute.
Fonte: engadget