Degli scienziati cinesi e americani hanno sviluppato un nuovo metodo di stampa 3D che è in grado di produrre corpi embrioidi. Cioè dei veri e propri blocchi di cellule staminali embrionali. Queste cellule possono differenziarsi in qualsiasi tipo di cellule nel corpo. Quindi potrebbero essere utilizzate per costruire tessuti e micro-organi. Ancora dubbi sulle potenzialità della stampa 3D?

Una tecnica di stampa 3D innovativa
Lo studio è stato pubblicato in un documento ad accesso libero sulla rivista Biofabrication. I ricercatori, con sede presso la Tsinghua University (Cina) e la Drexel University (USA), hanno adottato una tecnica di stampa 3D ad estrusione per produrre una struttura sotto forma di griglia 3D in cui crescere i corpi embrioidi. Questa tecnica ha permesso alle cellule di vivere e auto-rinnovarsi per 7 giorni mantenendo intatta la loro capacità di pluripotenza.
L’autore principale dello studio, Wei Sun, spiega: “Il corpo embrioide è uniforme e omogeneo, e serve come migliore punto di partenza per un’ulteriore crescita dei tessuti.“. Come si differenzia questa tecnica di stampa 3D rispetto alle altre? Risponde ancora Sun: “Altri due metodi comuni di stampa di queste cellule sono a due dimensioni (in una capsula di Petri) oppure attraverso il metodo di ‘sospensione’ dove viene costruita una ‘stalagmite’ di cellule dal materiale lasciato cadere a causa della forza di gravità. Tuttavia, queste non mostrano la stessa uniformità e proliferazione omogenea cellulare. Penso che abbiamo prodotto un micro-ambiente 3D che è molto più simile a quello in vivo per la crescita di corpi embrioidi. Il che spiega i livelli più alti di proliferazione cellulare.“.
Dunque sono 2 gli aspetti più importanti di questo studio. La nuova tecnica di stampa 3D e la creazione della griglia 3D che consentirà operazioni molto più simili a quelle in vivo. Quindi operazioni biologicamente più fedeli a quanto accade realmente nei viventi rispetto alle operazioni in provetta.
Il passo successivo
La prossima mossa dei ricercatori cinesi e americani sarà quella di capire meglio il modo in cui variano le dimensioni del corpo embrioide modificando i parametri di stampa e di struttura. Anche capire come il variare del corpo embrioide porti alla “fabbricazione” di diversi tipi di cellule sarà importante.
I ricercatori sperano che questa tecnica permetterà la produzione di corpi embrioidi ad alto rendimento. In modo tale da fornire gli elementi di base per altri ricercatori interessati alla rigenerazione dei tessuti o all’analisi dei farmaci.
Le parole di Sun tracciano un sentiero ben preciso. “A lungo termine, vorremmo produrre corpi embrionali eterogenei controllati. Ciò dovrebbe supportare diversi tipi di cellule in via di sviluppo l’una accanto all’altra. Il che porterebbe a un modo per crescere da zero micro-organi all’interno del laboratorio.“.
La stampa 3D per la medicina rigenerativa
È chiaro che la stampa 3D sta rivoluzionando anche la medicina. In particolare, si sta dimostrando uno strumento molto utile per il progresso della medicina rigenerativa. Siamo in una fase iniziale, ma credo che arriveremo lontano. Si parte dalla rigenerazione di cellule, si arriva ai tessuti e poi agli organi. E ci sono molti progetti di ricerca che stanno ottenendo buoni risultati.
Ad esempio, tempo fa i ricercatori dell’Università di Cambridge avevano ideato la stampa di cellule dell’occhio per risolvere i problemi alla vista. Da quel momento in poi abbiamo assistito a un crescente aumento dell’interesse verso la tecnica del bioprinting. Sempre per quanto riguarda gli occhi, una società di design generativo chiamata MHOX sta progettando una tecnica che consentirà l’estensione del senso della vista. Avremo occhi stampati in 3D entro il 2027? Secondo gli esperti di MHOX sarà così. Una notizia più recente, invece, riguarda la possibilità di stampare un cuore in 3D per evitare il trapianto. Questo è progresso.
La stampa 3D sta contribuendo significativamente alla nascita di nuovi progetti e di nuove tecniche che in futuro ci consentiranno di risolvere diversi problemi. Anche quelli relativi alla nostra salute.
Ecco perché faccio una smorfia di disapprovazione quando leggo e ascolto considerazioni negative basate su superficialità e scetticismo. Se questa non è innovazione, allora cos’è?
Qualcuno si aspettava forse che la rivoluzione della stampa 3D in un paio di anni avrebbe eliminato tutti i nostri problemi. Ma due-tre anni sono troppo pochi. Intanto i vantaggi della stampa 3D già esistono e ci sono le condizioni per poter amplificare la loro portata.
Fonte: kurzweilai