Dal gennaio 2009 l’Aldebaran, società francese di robotica, ha lavorato sullo sviluppo di un robot chiamato Romeo. Questo robot è stato progettato per approfondire la ricerca sull’assistenza di anziani e disabili. Può aprire porte, salire le scale, afferrare oggetti da un tavolo e trasportarli. In futuro potrà essere un ottimo assistente per quelle persone che purtroppo non potranno essere autonome.
O Romeo, Romeo, cosa sei tu Romeo?
Romeo è un robot umanoide di 36 kg e alto 140 cm. Riconosce i volti delle persone con cui interagisce. Cammina e afferra oggetti per poi portarli al destinatario che ne fa richiesta. La piattaforma sui cui è stato sviluppato Romeo è stata ideata in modo tale che con i futuri progressi della tecnologia il robot possa fornire assistenza agli anziani e a persone con gravi disabilità.
Le sopracciglia di Romeo sono composte da due videocamere che gli consentono di misurare le distanze degli oggetti presenti nell’ambiente. È dotato di 4 computer adibiti alle funzionalità dell’udito, della vista, del movimento e dell’intelligenza artificiale.
Romeo in futuro ricorderà ad anziani, malati e disabili gli appuntamenti del giorno e i farmaci da somministrare durante la giornata. Aiuterà a compilare la lista della spesa, a ritrovare e raccogliere oggetti in giro per la casa. Si accorgerà se la persona da assistere è caduta e l’aiuterà a rialzarsi. Oppure, in casi più estremi, chiamerà il numero per le emergenze.
Il robot Romeo potrà essere anche più di questo. Potrà offrire compagnia a chi ne ha bisogno essendo in grado di conversare, proporre giochi e quindi di parteciparvi. Ma l’aspetto più importante riguarda la possibilità di imparare. La società francese ci sta lavorando. Infatti un altro obiettivo sarebbe quello di insegnare a Romeo a cucinare le frittelle dopo aver scaricato la ricetta da internet.
Romeo in azione
Finora sono stati fatti grandi progressi nello sviluppo delle funzionalità di Romeo. Ma bisogna lavorarci ancora un po’. Intanto, possiamo renderci conto delle sue capacità grazie ad alcuni video dimostrativi presenti su YouTube.
Qui Romeo si presenta e viene dimostrato il tipo di interazione nel momento in cui un suo movimento viene interrotto. Si ferma, chiede scusa, ricorda cosa stava dicendo e riprende il discorso.
Prima ho accennato alla capacità di Romeo di afferrare oggetti, In questo video possiamo osservarlo proprio mentre identifica una scatola e l’afferra. Grazie alle videocamere riesce poi a seguire con la testa i movimenti di un tecnico, al quale poi darà la scatola dicendo: “Ti darò la scatola“. Detto, fatto.
2015, l’anno dei robot domestici
Quella secondo cui il 2015 sarebbe stato l’anno dei robot domestici è stata una previsione azzeccata. Romeo è uno dei tanti esempi di come in futuro molte persone potranno avere bisogno di robot specializzati. Robot capaci di fornire aiuto a chi non può essere indipendente e a chi non può essere indipendente e vive da solo.
Altri robot che potranno fornire un’adeguata assistenza sono Pepper, PR2 e Luna. Tutti questi robot, con i giusti perfezionamenti, si renderanno utili in termini di assistenza personale. E saranno anche di compagnia. Un essere umano può davvero necessitare della compagnia di un robot? Credo di si. Soprattutto nel caso di anziani che vivono da soli e che non hanno la possibilità di ricevere visite di amici e/o parenti.
Quindi è giunto il momento di smettere di pensare ai robot domestici come dei giocattoli per bambini. Non saranno più solo mezzi di intrattenimento destinati a durare un paio di anni e successivamente alla rottamazione. L’intelligenza artificiale progredisce. Di conseguenza aumentano le capacità e le funzionalità delle macchine. Diventeranno sempre più utili anche entro le mura di casa.
La previsione di Ray Kurzweil riguardo alla comparsa di robot assistenti personali entro il 2029 si fa sempre più concreta.
Fonte: projetromeo