Sul vocabolario online di treccani.it la coscienza è definita in questo modo: “Consapevolezza che il soggetto ha di se stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori […]”. La coscienza risiede nei neuroni che sono in grado di richiamare ricordi, odori, suoni ed emozioni. E allo stesso tempo è uno dei meccanismi più misteriosi del nostro cervello.

Alcuni studiosi dell’UCLA, guidati da Martin Monti, hanno effettuato una ricerca per comprendere meglio alcuni processi della coscienza. Hanno usato la risonanza magnetica funzionale su 12 volontari per studiare come cambia il loro flusso di informazioni nel cervello quando questi perdono la coscienza tramite anestesia con propofol. I ricercatori hanno scoperto che la coscienza non risiede in un’area specifica del cervello. Molto dipende da come i nostri neuroni comunicano tra di loro.

Una simile scoperta ci invita a formulare diverse domande. Saremo in grado di mappare tutte le funzioni del cervello e quindi di creare un connettoma? Potremo caricare la nostra mente in un computer? Sarà possibile trasferire la nostra coscienza in altri corpi?

Proviamo a rispondere con ordine. La mappatura del cervello è un progetto già avviato e che sta continuando a fare progressi anno dopo anno. Il progetto sii chiama BRAIN e l’obiettivo è quello di riuscire a formulare una teoria generale del cervello. Il mind uploading, ovvero la possibilità di caricare la propria mente su un computer, è un argomento molto discusso nell’ambito scientifico negli ultimi anni. Secondo esperti come Randal Koene e Martine Rothblatt, un giorno saremo in grado caricare la nostra mente su un software.

Per quanto riguarda la terza domanda, ha provato a rispondere AsapSCIENCE con un video. E la risposta è si, un giorno potremo trasferire la coscienza di una mente in un’altra. Ma perché dovremmo fare una cosa del genere? Magari per vivere in un corpo più sano, per raggiungere l’immortalità, o per realizzare tutti i nostri sogni.

Tutto questo anche grazie all’optogenetica, cioè all’iniezione di specifici neuroni con DNA di alghe che producono proteine fotosensibili sulla loro superficie cellulare. Quando la luce brilla nel cervello stimola la proteina e attiva solo quei neuroni che l’hanno prodotta. In questo modo gli scienziati possono intervenire artificialmente sui gruppi di neuroni associati a memorie ben precise. Ecco il video di AsapSCIENCE.

 

Il video si conclude con delle informazioni davvero interessanti. Il nostro cervello è estremamente complesso, probabilmente troppo complesso per riuscire a farne una copia perfetta. Ospita 86 miliardi di neuroni. Il numero delle connessioni sinaptiche è migliaia di volte superiore a quello delle stelle presenti nella Via Lattea. Impressionante!

Inoltre, il cervello è un organo in continua rimodellamento, crea nuove connessioni ed elimina quelle vecchie in base alle esperienze della nostra vita. Secondo AsapSCIENCE, dunque, se un giorno riusciremo ad effettuare il mind uploading o a trasferire la coscienza in un’altra mente, la copia non sarà mai identica alla biologica. E che ne sarà poi della possibilità di memorizzare altre informazioni e ricordi? Saremmo sempre noi stessi?

Insomma, ci sarebbero altre decine di domande che riguardano non solo l’aspetto tecnologico, ma anche quello etico e psicologico a cui bisognerebbe trovare delle risposte. Risposte che per ora non abbiamo: vedremo cosa ci riserverà il futuro.

Immagine: Flickr

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