Elon Musk
Elon Musk
Fonte immagine: Flickr

Il fondatore di SpaceX e Tesla Motors, Elon Musk, sta pensando alla progettazione di satelliti che possano rendere internet accessibile in tutto il mondo. Per raggiungere questo obiettivo, Musk ha deciso di lavorare con Greg Wyler, un esperto dell’industria satellitare (WorldVu Satellites Ltd) ed ex dirigente di Google. Per ora queste rimangono solo idee: non è ancora certa l’adesione di Musk, ma alcune fonti del Wall Street Journal sostengono che l’argomento è stato affrontato diverse volte.

Il piano
Il progetto prevede il lancio di 700 satelliti di circa 113 kg ciascuno e costerebbe intorno a un miliardo di dollari, una cifra enorme, Lo scopo è quello di diffondere la connettività anche in quei paesi dove l’offerta è inesistente o dove i prezzi non sono accessibili a tutti. In quest’operazione qualcuno vede un modo per democratizzare l’accesso all’informazione, qualcun altro un modo astuto per incrementare il numero di registrazioni degli utenti a servizi online, siti web e social netowork. Ma forse sono valide entrambe le ipotesi.

Il passato recente
Non si tratta di un piano originale, bisogna ammetterlo. Google ci pensò un po’ di tempo fa volgendo lo sguardo in particolar modo verso l’Africa, proprio quando Wyler lavorava per l’azienda di Mountain View. Anche Facebook pensò di estendere la connettività in paesi dove questa non era disponibile, partendo dalla Zambia: Internet.org, è un’applicazione per gli utenti di Airtel che prevede l’accesso a Facebook, a un servizio meteo, a Wikipedia, a notizie locali e a servizi per l’impiego.

Costruire laboratori e satelliti, però, richiede molto tempo e molto denaro. Non c’è da sorprendersi, quindi, se fino ad ora nessuno ha fatto davvero il primo passo. Ma i presupposti per iniziare a fare sul serio ci sono tutti: altre aziende sono interessate a realizzare progetti simili, come la Sierra Nevada Corp. e la Britain’s Surrey Satellite Technology Ltd. La competitività aiuta il mercato e lo sviluppo di nuove tecnologie, su questo non ci sono dubbi. Inoltre, alcuni investimenti sono stati fatti, dunque prima o poi vedremo qualcosa di più concreto riguardo satelliti che diffondono la connessione internet in tutto il mondo.

La domanda
Ci si può giustamente chiedere: “Lo scopo reale è democratizzare l’accesso ad internet o registrare nuovi utenti?“. Anche io me lo chiedo e, come ho scritto prima, gli obiettivi di Musk e delle altre aziende possono essere entrambi. Qualcuno potrebbe obiettare che in Africa le persone hanno bisogno di beni di prima necessità e non di queste tecnologie. Oppure che hanno bisogno di tecnologie più utili per migliorare le loro condizioni di vita. E su questo anche io sono d’accordo, ma allo stesso tempo credo non sia giusto demonizzare questi tentativi di innovazione, soprattutto nel caso in cui non vi siano sfruttamenti deplorevoli.

Secondo te qual è la risposta alla domanda? Fammelo sapere nei commenti.

Fonti:
online.wsj.com
punto-informatico.it
recode.net
techeconomy.it

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