Al Riken Institute, in Giappone, alcuni scienziati hanno perfezionato il metodo chimico che rende i tessuti biologici trasparenti. Ora il team è in grado di ottenere immagini molto dettagliate di gran parte degli organi di un topo. Grazie a questa scoperta sarà possibile, in futuro, comprendere meglio come funzionano i sistemi biologici.
L’elemento alla base di tutto è l’eme, un costituente che dà al sangue il suo colore rosso e che è presente in gran parte dei tessuti del corpo. Il processo è il seguente: viene iniettato nel cuore del topo morto una soluzione salina che spinge il sangue fuori dal suo sistema circolatorio. Successivamente, viene preparato un reagente che divide l’eme dall’emoglobina e nel quale il topo verrà immerso per circa 10 giorni o 2 settimane. Dopodiché, con un microscopio fluorescente viene proiettato un laser sull’animale che effettuerà una sorta di scannerizzazione 3D, restituendo così un’immagine completa della sua struttura corporea. Insomma, quest’ultima fase è molto simile al funzionamento di una stampante 3D additiva.
Opportunità
Grazie a questo metodo sarà possibile osservare la struttura degli organi interni senza intervenire direttamente sul corpo dei topi. Le opportunità che questa tecnologia potrà offrirci sono diverse:
- studi anatomici più accurati
- studi sulla formazione degli embrioni più dettagliati
- studi sull’origine del cancro e delle malattie autoimmuni più approfonditi
Natura ispiratrice
Gli scienziati giapponesi forse si sono ispirati osservando alcune perle rare della natura. Ad esempio, conoscete le centrolenidae, più note come rane di vetro? Il loro ventre è quasi del tutto trasparente: ciò consente di vedere alcuni dei suoi organi interni, come il cuore, lo stomaco e il fegato.