Futurologi, scienziati ed esperti di tecnologia spesso si ritrovano a discutere sui progressi nel campo dell’intelligenza artificiale. Una questione che recentemente è stata dibattuta diverse volte riguarda i robot: in futuro potremo affidarci a loro senza mettere a rischio la nostra incolumità? Alcuni scienziati sono ottimisti, altri un po’ meno considerando i progressi tecnologici soprattutto nel campo militare.
Nell Watson, ingegnera e amministratrice delegata olandese di Poikos, è intervenuta alla “Conference by Media Evolution” in Svezia per mettere tutti in guardia su eventuali problemi che i robot del futuro potranno procurare.

I robot potranno ucciderci con gentilezza a meno che…
A meno che non venga insegnato loro il valore della vita umana. Questo è il pensiero espresso da Nell Watson alla conferenza in Svezia in merito al futuro dei robot. Secondo l’ingegnera olandese non basterà insegnare alle macchine ad essere “gentili” visto che i robot potrebbero decidere che la più grande compassione verso gli esseri umani sarà quella di sbarazzarsi di tutti per porre fine alla sofferenza. Insomma, degli assassini quasi romantici.

“Il lavoro più importante della nostra vita è quello di assicurarsi che le macchine siano capaci di comprendere il valore umano. Si tratta di quei valori che assicureranno che le macchine non finiranno con l’ucciderci per gentilezza”

La signora Watson è anche sicura che  presto i chip dei computer potranno raggiungere livelli tali che permetteranno ai robot di analizzare le situazioni sociali e l’ambiente. Google già sta lavorando su questo: le sue auto senza pilota sono in grado di rilevare automaticamente ostacoli durante il percorso, regolare la velocità e la direzione.

Ma potranno anche aiutarci
L’avvento dei robot potrebbe costituire anche un vantaggio e non solo in termini di lavoro e assistenza. Watson sostiene che le macchine potranno aiutarci a capire chi siamo, a conoscerci meglio.

“Non posso fare a meno di guardare a queste tendenze e a immaginare come vivremo. Quando inizieremo a vedere l’intelligenza artificiale super-intelligente, sarà amichevole oppure ostile?”


Amichevoli oppure ostili?
La domanda della signora Watson se la pongono tutti coloro che sono affascinati da questo tema, ma anche da coloro che sono più scettici. Considerando il presente, la risposta è: tutti e due. Nell’ambito militare simili tecnologie vengono già utilizzate, basta dare un’occhiata alle invenzioni della Boston Dynamics e della DARPA (Defense Advanced Reserch Project Agency). Ognuno ha un personale giudizio sulla guerra, ma sicuramente il robot che si troverà dalla parte opposta del proprio schieramento non verrà visto come un amico.  Esisteranno ed esistono anche i robot buoni, come quelli per aiutare i bambini autistici. I robot saranno sempre sia amichevoli oppure ostili perché dietro il loro sviluppo ci sarà sempre un essere umano, che potrà avere una coscienza o meno. Almeno fino ad ora. Chissà se un giorno robot umanoidi costruiranno loro simili.

Fonte: dailymail.co.uk

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