Alcune personalità scientifiche hanno presentato un rapporto nel tentativo di accelerare lo sviluppo delle colture e del cibo OGM nel Regno Unito. Gli scienziati in questione si sono presentati come “indipendenti” e il loro rapporto è stato poi pubblicato giovedì scorso da un organo consultivo del governo. C’è però un problema: non sono scienziati indipendenti, anzi. Ci sarebbero dei collegamenti abbastanza evidenti tra loro e certe industrie.
Gli accademici di questo studio sono stati scelti dal Consiglio per la Scienza e la Tecnologia, ovvero un organismo che offre al Primo Ministro dei suggerimento in merito a questioni scientifiche. Ciò rende la vicenda molto interessante: questi studiosi hanno ruolo molto importante, anche dal punto di vista politico. La loro proposta è stata quella di ridisegnare la norma attuale dell’Unione europea, in modo da consentire alla Gran Bretagna di coltivare autonomamente prodotti OGM. Durante la presentazione del rapporto, però, non c’è stato alcun riferimento agli autori. Per fortuna, queste informazioni sono state successivamente rilevate da chi vuole capirci di più e ora sappiamo chi c’è dietro questa proposta.
- Professor Jonathan Jones, del Sainsbury Laboratory: oltre a essere il direttore del laboratorio di Sainsbury è anche il fondatore e il consigliere della società biotecnologica Mendel Biotechnology, la quale ha la Monsanto tra i maggiori clienti. Alla Mendel sono stati concessi più di 20 brevetti per biotecnologie e prodotti OGM.
- Professor Sir David Balucombe, dell’Università di Cambridge: è un consulente per la compagnia Syngenta. I suoi compensi (migliaia di sterline) vanno in un fondo del dipartimento in cui lavora.
- Professor Jim Dunwell, dell’Università di Reading: membro fondatore di CropGen, un gruppo a favore degli OGM.
- Professor John Pickett, della Rothamsted Research Station che ha come partner industrie biotecnologiche come Aventis, DuPont, Novartis e Syngenta.
- Professor Pere Puigdomenech, dell’Istituto di Biologia Molecolare al CSIC di Barcellona: ha lavorato a stretto contatto con Sir David ed è associato con il laboratorio di Sainsbury, il John Innes Centre e la Rothamsted Research Station; è stato anche co-presidente della settima edizione dell’International Plant Molecular Biotechnology Congress, patrocinato dalla Monsanto, Bayer e DupPont.