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Protestanti pro-Russia di fronte al municipio di Sebastopoli Foto di Darko Vojinovic, da www.theguardian.com |
Alcuni veicoli militari russi hanno occupato la piazza principale di Sebastopoli (Ucraina), alimentando le paure di una eventuale guerra civile: infatti, i cittadini a favore di un sostegno russo hanno chiesto protezione militare per difendersi dai gruppi di protesta che hanno ormai preso potere a Kiev.
In Crimea, dove il 60% della popolazione è di etnia russa, si sono formati dei gruppi di miliziani con lo scopo di difendersi da quella che essi definiscono “la feccia fascista che va in giro a Kiev con le svastiche” (citazione ripresa da un articolo del Time Magazine). Questa definizione descrive molto bene il clima di tensione che si è venuto a creare recentemente. Forse, una soluzione pacifica è ancora possibile, ma le ultime vicende fanno pensare più a una probabile guerra civile. Inoltre, in un articolo dell’International Business Time, si fa riferimento all’approdo sulla costa ucraina della Crimea di alcune navi militari russe con a bordo circa 200 soldati. Secondo The Guardian, invece, i funzionari del posto hanno nominato un sindaco filo-russo per la città (tale Aleksei Chaliy). Quindi, è ormai chiaro che la Russia non vuole cedere il controllo della Crimea, così come la stragrande maggioranza dei cittadini lì residenti, i quali sono invece più speranzosi di vederla riannessa alla Russia. E in tutto questo, l’Occidente cosa fa? Le proteste in Ucraina hanno già causato molti problemi nei rapporti tra Stati Uniti e Russia; la situazione in Crimea non potrà fare altro che aumentare i conflitti politici e ideologici originatisi in passato.
Questa situazione non va assolutamente trascurata perché, ogni giorno che passa, si possono notare certe dinamiche sicuramente non nuove, che potrebbero dare vita a delle vere e proprie guerre in cui i protagonisti non si limiterebbero ad essere solo due, o tre, o quattro, ma molti di più.