La NSA (National Security Agency) ha raccolto circa 200 milioni di SMS al giorno in tutto il mondo per raccogliere dati di diversa natura. Gli SMS (Short Message Service) sono dei messaggi testuali brevi, inviabili e ricevibili attraverso un telefono cellulare, strumento che negli ultimi anni ha registrato tassi di utilizzo altissimi. L’agenzia americana ha effettuato questa operazione anche nei confronti di quelle persone non rientranti nella categoria “sospettato di attività illegali”. Lo scandalo Datagate si arricchisce di nuovi dettagli.
- Più di 5 milioni di chiamate perse.
- Dettagli di 1,6 milioni di passaggi di frontiera al giorno, tramite avvisi di roaming di rete.
- Più di 110.000 nomi, dai biglietti da visita elettronici, che comprendeva anche la possibilità di estrarre e salvare le immagini.
- Più di 800.000 transazioni finanziarie.
E intanto dalla NSA continuano a negare l’illegalità di tali operazioni sostenendo che, a volte, alcuni SMS di persone che si trovano negli USA possono essere stati raccolti accidentalmente e che in questi casi distinguono un’operazione di semplice raccolta dati, da una di monitoraggio vero e proprio dove cercano di raggiungere obiettivi specifici. In sintesi, considerano tutto ciò come operazioni di intelligence per la salvaguardia degli Stati Uniti d’America. Dal lato del Regno Unito, invece, è intervenuto il membro parlamentare William Hague, il quale ha dichiarato: “I dati da noi ottenuti dagli Stati Uniti che coinvolgono cittadini britannici sono soggetti ad adeguati controlli nel Regno Unito e alle garanzie di legge, comprese le sezioni pertinenti della legge sui servizi di intelligence, la legge sui diritti umani e la legge sul regolamento del potere di indagine“.