Immagine da roboearth.org

Alcuni ricercatori della University of Technology di Monaco di Baviera, Saragozza, Stoccarda, Stuttgart, Zurigo e dell’azienda Philips sono i protagonisti del progetto RoboEarth, ovvero un World Wide Web per i robot. Più nello specifico, si tratta di un network enorme in cui i robot possono scambiarsi informazioni e imparare gli uni dagli altri in merito a comportamenti e conoscenze degli ambienti in cui si muovono.

Una squadra di 35 persone ha sviluppato un robot medico denominato AMIGO, capace di imparare autonomamente a raccogliere oggetti e di servirli ai pazienti. Il robot è in grado di fare ciò grazie a un’infrastruttura informatica chiamata Cloud Robotics, la quale comprende tutti gli elementi necessari per la trasmissione delle informazioni dal robot al cloud e viceversa. Inoltre i creatori spiegano chiaramente che la condivisione e il riutilizzo delle conoscenze tra i diversi tipi di robot verterà soprattutto su mappe per la navigazione e la posizione di oggetti nei diversi ambienti che li circondano. Il punto forte di questo progetto è che è interamente open-source. Ecco un piccolo video dimostrativo:

Robot come AMIGO (un nome che poi è simpaticamente adeguato) potranno offrire un contributo notevole negli ambienti ospedalieri, venendo in supporto di quei pazienti che sono impossibilitati a muoversi dal letto o a compiere determinate azioni. Inoltre, anche l’assistenza domiciliare potrà essere considerata come una valida alternativa, tra l’altro probabilmente poco costosa, visto che la piattaforma è open-source e che gli aggiornamenti avvengono autonomamente. Notizie come queste fanno ancora sperare in una minima presenza di buon senso e di bontà nella testa di alcuni esseri umani.
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